Il Grand Surprise è l’ultima novità nata dal binomio, ormai consolidato, tra il cantiere Archambault con il progettista Joubert Nivelt che, con questo modello, riconferma di essere nuovamante vincente nel settore dei cosiddetti “fast cruiser”.
Nella realtà la voglia di privilegiare le prestazioni veliche non ha consentito al progettista di aumentare i volumi interni, che necessariamente rimangono sacrificati e che possono offrire solo crociere molto spartane e adatte soprattutto ad un pubblico sportivo e giovane.
Linee di carena, attrezzatura di coperta e piano velico concorrono a rendere preponderante la conformazione “racer” di questo superlativo trenta piedi. Ad un primo colpo d’occhio ci si rende subito conto di trovarci al cospetto di una realizzazione dalle soluzioni innovative e ben studiate come, ad esempio: un vasto e innovativo pozzetto, spaziosi passavanti, una tuga molto ben raccordata così da risultare poco ingombrante e molto ben integrata nel piano di coperta.
La costruzione è curata in ogni minimo particolare: dalla qualità del gel coat, in resina vinilica, al progetto della coperta, dove ogni spigolo è stato eliminato, sino alla posizione della strumentazione che deve essere funzionale ed efficiente per affrontare anche le regate più impegnative.
Sottocoperta troviamo un unico ambiente che si estende da prua a poppa, con una sola divisione fra la zona prodiera ed il quadrato, dovuta alla presenza della paratia strutturale in legno, che funge anche da sostegno e rinforzo per la tuga. Ampia è la scelta delle attrezzature e gli accessori di coperta che possono essere installati a bordo a seconda dell’impostazione del rigging che gli armatori vogliono dare al loro guscio.
Fra i vari produttori si possono scegliere ferramenta ed attrezzatura di marca: Harken, Spinlock, Antal, Selden
A vela la barca dà il meglio di sè sia con venti tesi che con brezze leggere dove è possibile issare un grande gennaker grazie al bompresso retrattile che è possibile installare come optional.
Il timone risponde bene ad ogni variazione di rotta ed è molto pronto nelle virate. Di bolina lo sbandamento è compensato in modo egregio dal profondo bulbo che garantisce un notevole momento raddrizzante. Con solo 12 nodi di vento al traverso la barca riusciva a spuntare quasi 7 nodi di velocità.
Il motore nella versione da me provata, un Lombardini da 11 cavalli bicilindrico, è alloggiato sotto il pozzetto così da poterlo facilmente raggiungere grazie ad un coperchio ribaltabile realizzato nel gradino di discesa in cabina.
Alla prova si è rilevato buono nella spinta, grazie anche all’elica a pale orientabili, anche se le vibrazioni e la rumorosità sono maggiori rispetto ad altri modelli concorrenti. Il comando, molto comodo, è ubicato in pozzetto ed è a portata di mano del timoniere.
Per concludere sottolineo l’interessante possibilità di effettuare il sollevamento della barca, per le operazioni di varo e alaggio, con proprie sospendite da applicare nei punti di aggancio già previsti dalla casa, così da evitare strisicate sotto la chiglia e bilancini improvvisati.