Yatch Club e Motomar in una convivenza forzata che non sarebbe potuta durare a lungo. Quel pasticciaccio di Marina Piccola rischia di compromettere il rapporto tra diportisti e Regione Sardegna: tutto per colpa di una gru di alaggio che, dallo scorso gennaio, è rimasta bloccata all’ingresso del porticciolo determinando la protesta di diverse decine di iscritti allo Yatch Club che hanno immediatamente sottoscritto una lettera con cui far emergere la protesta: “La situazione di stallo dura da diversi mesi e i danneggiati sono i diportisti, che pagano fior di quattrini per i servizi pur non potendone fruire. Fra i danneggiati anche gli appassionati di vela portatori di handicap, a cui viene impedito di mettere le proprie barche in acqua“. E’ il quotidiano locale L’Unione sarda a rendere noto il fatto la gru di alaggio all’ingresso del porticciolo, costruita sul terreno demaniale affidato in gestione alla Motomar, deve essere – per contratto privato – curata dallo stesso club; inoltre, sono già state portate a termine, nel corso dei mesi precedenti, alcune verifiche sui tirafondi della gru, su cui si sarebbe dovuta pronunciare la Asl: da lì, la Motomar ha circondato l’impianto con le transenne. Cosa recita quel contratto? Risale al 1995: lo Yacht club avrebbe avuto in uso la gru, affidata in gestione alla Motomar, impegnandosi a portare a termine la manutenzione dell’impianto e a garantire 50 alaggi all’anno alla società. Ora, il rischio è che si compromettano in maniera significativa i rapporti di buon vicinato.