Nonostante i catamarani non siano molto diffusi nel nostro Paese – forse per il prezzo, forse per ragioni storiche – essi sono indubbiamente sinonimo di comfort, e quindi di lussovisto che parliamo di imbarcazioni, per cui ogni metro quadrato in più di superficie calpestabile si paga in modo esponenziale.
Tutto il comfort di cui parliamo è strettamente legato all’energia disponibile – elettrica, naturalmente – per alimentare tutti i carichi che occorrono a crearlo. Arriva proprio in un momento in cui il risparmio energetico – ma anche quello monetario – da Sunreef la soluzione, seppur parziale, ai nostri problemi o meglio, a quelli dell’armatore che potrà permettersi un biscafo di 45 metri.
Il lusso in questo caso è d’obbligo, ma più che abbagliare per opulenza l’One Fifty si nota per gli immensi – di barche parlando – spazi, dedicati ad una vita di bordo che può ospitare con la giusta privacy 12 persone, con un equipaggio composto da 9 membri. Lo spazio dedicato al tendalino – se parliano di piccolo catamarani – è praticamente ricoperto per intero di pannelli solari, che si allungano fino a prua di ognuno dei due scafi, e che fungono quindi da tetto per parte dela zona coperta. Il design techno-minimalista, e l’integrazione dei pannelli nella barca ben si sposa con il colore nero fumé del sovracoperta, rivestito con pannelli interi di teak, che è utilizzato per il rivestimento dell’intera tuga, e del ponte prodiero.
Molto poche le notizie in merito al Sunreef One Fifty, di cui sono stati presentati i rendering solo qualche mese fa, nonostante ciò sappiamo che ospita al suo interno un immenso salone diviso in due da un ponte che collega la spiaggetta di poppa al ponte di prua, e un piccolo giardino che ricorda la terraferma, e che fa tanto eco-chic.
L’ingresso al mare è garantito da una scaletta sul profilo tagliato dello scafo di destra, normalmente richiuso da un pannello che aperto invece diventa un’ulteriore spiaggetta a livello del mare.
