Britannia torna in mare grazie ai progetti di un italiano

King George

Correva l’anno 1936 e l’Inghilterra perdeva una delle più grandi meraviglie della nautica del tempo, il Britannia, yacht di proprietà di Re Giorgio V. Un “naufragio causato” per una delle barche più imponenti degli anni ’30, per volontà dello stesso re, che aveva ordinato di far affondare il Britannia dopo la sua morte. Era l’8 luglio e lo yacht venne svuotato, disalberato e riempito di cariche esplosive, che ne procurarono l’inabissamento al largo del faro di St. Catherine. Oggi il Britannia potrebbe tornare a navigare, anche grazie ai disegni di uno studio italiano, il Faggioni di Cadimare, al quale è stato affidato il disegno degli interni.

Non stiamo parlando dunque del ripescaggio del prestigioso yacht, ma di una replica che sta prendendo forma da qualche tempo. In passato, infatti, qualcuno aveva pensato di riportare in superficie i resti del Britannia per un tentativo di restauro. Ma la volontà di un Re è legge anche dopo la sua morte ed allora ecco l’idea di far rivivere i fasti della barca, creandone una perfettamente identica.

Lo scafo del nuovo Britannia è stato completato ed ora attende finanziatori pronti ad investire sul sogno. Intanto Stefano Faggioni, architetto dello Studio Faggioni Yacht Design di Cadimare, ha disegnato gli interni, una fedele riproduzione di quelli del vecchio Britannia, desolatamente solo in fondo al mare. Difficile dire quando il nuovo Britannia potrà  essere messo in acqua, ma è certo che i sudditi di Sua Maestà (e non solo loro) non vedono l’ora di ammirare da vicino la copia di una barca che ha fatto sognare almeno un paio di generazioni.

Varato negli ultimi anni del 1800, 37 metri che vedeva come skipper Re Giorgio V vinse 231 competizioni, prendendo parte a 635 regate. Un vero record per lo yacht britannico, vero vanto del popolo inglese e della Casa Reale.

Photo Credits | Hulton Archive/Getty Images

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