Tra la sorpresa e l’entusiasmo dei biologi marini, il porto di Genova offre una novità interessante per il mondo sommerso. Una colonia di gorgonie infatti si è insidiata nel porto della città nautica per eccellenza.
Un tripudio di colori rinvenuto nel corso di un laboratorio del festival della scienza, “UnderWaterfront“, con un operatore subacqueo che trasmette immagini e audio durante l’immersione nello specchio acqueo del porto, che ha permesso ai ricercatori e agli studenti che partecipano all’evento di scoprire una colonia, molto colorata, che ha fatto del cemento dei fondali l’habitat naturale per crescere.
Marco Faimali, ricercatore Ismar-Cnr, esprimendo la positiva emozione inaspettata del ritrovamento, ha affermato che ciò è indice di un significativo miglioramento delle acque portuali, solitamente poco atte ad ospitare vegetali e animali marini.
Certo, tali organismi naturali tendono a stabilizzarsi e a resistere alle condizioni acquifere, ma in ogni caso è da ravvisarsi una bella notizia per il porto genovese. La qualità delle sue acque potrebbe indurre ad attrarre ulteriori esseri vegetali o animali, che porterebbero nuovi speciali habitat naturali, promuovendo lo sviluppo dell’intero territorio subacqueo.
Inoltre il laboratorio territoriale ha permesso a tanti studenti di fare una visita virtuale sui fondali marini, così da trovare uno sbocco anche turistico all’evento.
La nostra penisola, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è un vero paradiso per gli organismi e microrganismi marini, pertanto è doveroso il rispetto del mare per far sviluppare sempre di più il loro insediamento. Occorre sensibilizzare l’intera popolazione, anche e soprattutto a livello europeo e mondiale, sul tema. Nuocere al mare, all’ambiente in genere, è un suicidio.
Probabilmente il ritrovamento è una propagazione del più tardo ritrovamento di una colonia di gorgonie rosse e arancio e di zoantidei soffocati da decine e decine di reti da pesca di nailon considerate dagli esperti molto pericolose per tutte le specie sottomarine, rinvenute a Savona, nella zona c.d. dei “Maledetti”.