Tendenzialmente, sono sempre scettico quando vedo i progetti delle barche a motore di nuova concezione, soprattutto per l’esasperazione che i designer ed i progettisti cercano di portare negli schemi e nella ricerca di nuove soluzioni stilistiche. Talvolta però, ci sono barche disegnate veramente bene, come il Benaco 909 del cantiere austriaco Frauscher, che mi sorprendono favorevolmente sia per stile che per rifiniture decisamente di pregio.
Non si tratta del solito “plasticone” squadrato e senz’anima, ma di un vero runabout tecnologico, capace di fornire prestazioni esaltanti ed una gestione complessivamente facile dell’imbarcazione.Si potrebbe certamente parlare di un progetto avveniristico volto a garantire la massima fluidità possibile all’opera viva che, con i suoi 23 gradi di deadrise, è certamente percorsa da flussi trasversali.
Il progetto del Benaco 909 è frutto dell’ingegno e del lavoro di Geroge Nissen, che sino ad ora si era dedicato più alla creazione di scafi a vela che di barche a motore. Certo la mano è una di quelle di prestigio e si vede nel disegno della carena, che si presenta divisa in tre settori con due radan e numerosi coppie di pattini longitudinali per canalizzare e stabilizzare la barca sotto l’effetto della resistenza idrodinamica.
Il dritto di prua è praticamente verticale e la coperta si presenta piatta e squadrata praticamente sino alla congiunzione con lo specchio di poppa, dove trova posto un ampio prendisole che funge anche da coprivano motore. Molto elegante è la rifinitura in teak del pozzetto e dei passavanti, che si collegano con la piattaforma poppiera. Stilisticamente azzeccata è anche la forma dei tienti bene, sul capo di banda, nei quali vengono ricavate le bitte d’ormeggio dalla forma ultramoderna. Le poltrone del pilota e del navigatore sono comode ed avvolgenti e poste all’altezza giusta per favorire la visibilità durante la navigazione.
Gli interni essenziali, sono ben curati e rifiniti con materiali di pregio, dove il divano di prua si può trasformare in un letto matrimoniale. Notevole è l’illuminazione interna grazie anche al grande passo d’uomo centrale, che permette un ottimo irraggiamento della luce solare.
Alla prova in acqua la barca si rivela stabile anche con onda formata, mentre la velocità di planata si raggiunge verso i 2000 giri/min. I due volvo penta V8 GXi a benzina da 320 hp si comportano egregiamente sia per silenziosità generale, spinta all’elica, che per consumi contenuti. La velocità di punta si avvicina ai 43 nodi ed a questo livello si può apprezzare egregiamente la foggia a pettine dei timoni che perdonano gli errori di rotta e le cabrate involontarie.
Il giudizio complessivo è del tutto soddisfacente anche se il prezzo, di circa 245.000+ IVA, ci pare veramente elevato, probabilmente il cantiere punta molto sull’utilizzo del Benaco 909 quale tender di lusso per mega yacht. Certamente, con cifre del genere, i marinai “comuni” si possono comprare anche altre imbarcazioni meno belle, sicuramente, ma molto più funzionali e marine.
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