Si sa, l’acqua è un elemento instabile per natura e per questo ogni corpo che vi è immerso o vi galleggia sopra subisce gli stessi effetti, così anche le barche non fanno eccezione. Infatti qualsiasi forma o genere di scafo è soggetto ai moti oscillatori indotti dalle onde. A incidere sulla loro entità concorrono diversi fattori direttamente connessi con il tipo di progettazione, quali l’altezza metacentrica, il baricentro, la distribuzione delle masse intorno agli assi di rotazione, le forme della carena.
L’azione di smorzamento nei confronti di tali moti, che quasi sempre assumono un andamento oscillatorio di risonanza, è generata dalla massa del mare stesso, che oppone ad essi un energico freno agendo sulle parti della carena appositamente progettate per tale scopo, come: le chiglie rilevate, le alette antirollio e le pinne mobili ecc.
Se consideriamo il rollio un problema fisiologico per qualsiasi oggetto galleggiante, entro certi limiti, questo sostanzialmente resta legato ad una fattore di comfort a bordo, rientrando quindi nel novero delle valutazioni strettamente personali che un neo armatore deve operare.
Tuttavia, non si capisce come un accessorio che incrementa in modo incredibile la qualità della vita di bordo ( forse più dell’aria condizionata stessa, ndr) possa essere oggetto di discussioni in sede d’acquisto.
Esistono vari tipi di sistemi di stabilizzatori, ma fondamentalmente si dividono in tre grandi gruppi: quelli a pinna semplice, quelli a pinna retrattile controllati mediante un sistema computerizzato, e quelli giroscopici, che smorzano il rollio grazie all’azione di masse rotanti, anziché con l’uso di appendici, contenute in involucri posti all’interno dello scafo.
I sistemi di stabilizzazione giroscopica, oggi sviluppati per applicazioni in ambito nautico, sono prodotti da due sole case: Mitsubishi, che produce l’ARG e la Seakeeper che ha sviluppato il sistema IST ( Innovative Stabilization Technology ).
Rispetto al passato gli stabilizzatori giroscopici di oggi hanno la possibilità di far ruotare i volani a velocità vicine ai 10000 giri/minuto, con l’evidente vantaggio delle possibilità di ridurre le masse rotanti a parità di efficacia. Inoltre, grazie alla perfetta equilibratura raggiunta nella realizzazione meccanica dei volani, dovuta all’impiego di macchine a controllo numerico, si evitano quelle fastidiose vibrazioni che si propagavano con i primi esemplari di giroscopi.
La nuova tecnica costruttiva permette anche di collocare il motore elettrico all’interno della massa rotante, direttamente calettato sull’asse di rotazione, eliminando così i problemi legati alla trasmissione mediante cinghie o cuscinetti. Il vantaggio di ridurre il peso e le masse ha fatto sì che questi sistemi vengono progettati anche per scafi con stazza medio-bassa e per barche anche di 15/16 metri di lunghezza. Lo smorzamento generato dai volani, riduce di oltre il 50 % il rollio della barca all’ancora senza dover utilizzare appendici idrodinamiche. Tra i vantaggi di questo sistema c’è anche quello di poterlo posizionare dove si vuole sulla barca a seconda dell’esigenze di progettazione, ed anche dopo la costruzione della stessa.
Gli svantaggi sono unicamente: gli elevati consumi, che obbligano a tenere acceso il generatore ed il costo, ancora troppo elevato in rapporto al valore intrinseco di alcune imbarcazioni. Comunque sono convinto che pur di evitare un fastidioso rollio, soprattutto per quelli che soffrono il mal di mare, ci saranno armatori disposti a spendere le somme richieste pur di avere sulla loro barca questo utile gadget.
Non si può che restare allibiti dinanzi a simili affermazioni che denotano la qualità di chi informa i lettori di riviste circa simili baggianate; la deriva retrattile è BREVETTO DEL PROGETTISTA MECCANICO E NAVALE BENITO MISURALE DI TARANTO, come si può riscontrare presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi consultando i brevetti :
– N° 0000262022 del 3 Marzo 2009
– N° 0001380779 del 13 Settembre 2010
Titolare di entrambi i brevetti è il Progettista Meccanico e Navale BENITO MISURALE , GIAMMAI IL CANTIERE VIAREGGINO, CHIAROOOOOO?!?!?!?!