La storia di Mantogio

VI RACCONTO COME E’ ANDATA CON LA MIA PRIMA USCITA IN BARCA A VELA. A QUEL TEMPO ERO UN GIOVANOTTO DI BUONE SPERANZE E MI ERO COMPERATO UNA PICCOLA DERIVA CON UNA SOLA VELA, E PER CHI LA CONOSCE, ERA UN’ALPA SKIP. UNA DERIVA DI BORDO BASSO E LEGGERA CHE AVEVO SCELTO PER IL SUO PESO LIMITATO E CHE POTEVO TRASPORTARE CAPOVOLTA SUL TETTO DELLA MACCHINA ANCHE DA SOLO, NON POTENDO CHIEDERE SFORZI SOVRUMANI ALLA MIA ALLORA COMPAGNA NON TROPPO AMANTE DELLA NOVITA’ MARINA.

LA MIA PASSIONE VELICA NACQUE DALLA LETTURA, IN SOLITARIO, DI UN LIBRO SULLA VELA DAL TITOLO ” LA VELA IN 10 LEZIONI” E ALLA FINE MI ERA RIMASTA QUESTA VOGLIA DI PROVARE E GUSTARE IL PIACERE DELLA VELA NAVIGANDO NEL SILENZIO DELLA BREZZA, MAGARI IN UN LAGO, PER AVERE LA SERENITA’ DELLA RIVA SEMPRE VISIBILE.

ECCOMI QUINDI UNA BELLA MATTINA COL SOLE E VENTO LEGGERO AL LAGO DI GARDA E PRECISAMENTE SULLA SPONDA ORIENTALE DI QUELLA PICCOLA PENISOLA LACUSTRE CHE DELIMITA SIRMIONE, UN POSTO INCANTEVOLE! PROCEDO QUINDI CON IL DEPOSITARE IL TUTTO SULLA RIVA A CONTATTO DELL’ACQUA, BARCA, ALBERO E BOMA, LA VELA TUTTA BEN PIEGATA DAL BAULE DELL’AUTO ED INFINE IL TIMONE CON LA SUA BARRA. ERA LA MIA PRIMA VOLTA CHE METTEVO IN PRATICA CIO’ CHE AVEVO LETTO E CHE MI AVEVA LASCIATO QUESTO DESIDERIO ED ERO “CARICO” ED EMOZIONATO!

NELLE PROVE DI MONTAGGIO A CASA AVEVO NOTATO CHE LA DERIVA DI LEGNO DA INSERIRE NELLA SCASSA ( LA FESSURA PRESENTE NELLA BARCA DOVE INSERIRE APPUNTO QUESTA TAVOLA SAGOMATA) ANDAVA SEMPRE GIU’ TUTTA E MI IMPEDIVA SICURAMENTE, SECONDO LA MIA POCA ESPERIENZA DI ALLORA, DI MUOVERMI NELL’ACQUA CON POCHISSIMO FONDALE E QUINDI AVEVO FATTO 2 FORI IN MODO TALE CHE INSERENDO UN PICCOLO PERNO LA DERIVA USCIVA SOTTO LA BARCA: A LIVELLO DELLA BARCA, A 1/2 PROFONDITA’ DERIVA ED INFINE A DERIVA TUTTA INSERITA E QUESTO PERNO LEGATO CON UNA CIMETTA ALLA MANIGLIA SUPERIORE E SPORGENTE DELLA STESSA.

DETTO QUESTO ALLA FINE DELLA PREPARAZIONE DELLA BARCA A RIVA E CON POCHI CM D’ACQUA SALGO SULLA BARCHETTA ED ARMATO DI UN REMO PRENDERE IL LARGO DI UNA CINQUANTINA DI METRI LASCIANDO LA RANDA LASCA, SENZA QUINDI TESARE LA VELA E CON LA PALA DEL TIMONE GIU’ E LA DERIVA INSERITA A FILO BARCA.

ECCO ALLORA CHE SUCCESSE QUALCOSA CHE NON CAPIVO ALLORA: LA BARCA SI SPOSTAVA SEGUENDO LA DIREZIONE DEL VENTO ANCHE SE IO REMAVO FORSENNATAMENTE DAL LATO CHE CONTRASTAVA APPUNTO QUESTO SPOSTAMENTO LATERALE CHE DOPO POCHI MINUTI MI HA PORTATO A FINIRE ADDOSSO A DELLA VEGETAZIONE ACQUATICA VICINA ” CON GRANDI RISATE DI TUTTI I PRESENTI A RIVA”. SOLTANTO ALLORA CAPII CHE NON AVENDO INSERITO ABBASTANZA LA DERIVA NON OPPONEVO NESSUN OSTACOLO ALLO SPOSTAMENTO LATERALE!!!! ( USO APPOSTA QUESTI TERMINI POCO NAUTICI PER FARMI CAPIRE MEGLIO DA TUTTI).

LA COSA OVVIAMENTE DOPO E’ ANDATA MOLTO MEGLIO E DA ALLORA NE HO TRATTO GRANDE PIACERE ED ESPERIENZA, PASSANDO ALL’USO DI BARCHE SEMPRE PIU’ GRANDI ED IMPEGNATIVE SINO AL MIO PICCOLO, MA G.R.A.N.D.E, CABINATO A VELA!!!!!!!. CIAO A TUTTI, GIORGIO.

 

 

 

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