I “muscoli” dell’oceano Pacifico stanno rallentando la corsa di Banque Populaire V verso il record del giro del mondo a vela senza scalo. Sulla rotta del poderoso trimarano i ghiacci si sono oramai diradati, ma questa volta a dare filo da torcere sono le condizioni meteo-marine.
Una dorsale anticiclonica, infatti, sta rendendo la vita difficile a Loick Peyron e ai suoi, che non solo hanno perso in velocità, ma non riescono a posizionare la prua verso est, in direzione di Capo Horn. A bordo i tentativi per non perdere il vantaggio accumulato sul record di Frank Cammas si sprecano a forza di strambate, sperando che le condizioni migliorino, ma con un vento di 8 nodi, per Banque Populaire la meta si fa sempre più lontana.
Il rischio, infatti, è quello di impiegare ben 24 ore in più del previsto e arrivare a doppiare Capo Horn il 23 dicembre. Se questa previsione si realizzasse, tutto il vantaggio sul record andrebbe irrimediabilmente perso e il “campo di battaglia” si sposterebbe nell’Atlantico, dove, specie nel sud, gli ostacoli potrebbero essere molti, a cominciare dall’anticiclone di Sant’Elena.
A bordo i nervi sono tesi, ma anche a terra non mancano le preoccupazioni, come rivela il routeur Marcel van Triest, che sta lavorando giorno e notte per trovare una scappatoia:
O riusciamo a passare questa dorsale in poche ore, cosa che mi sorprenderebbe molto, o ce la porteremo fino a Capo Horn. E’ una vera e propria diga tra due depressioni, una avanti e una dietro. In mezzo, c’è questo piccolo pezzo di alta pressione. E così sarà lunga… saremo a Capo Horn il 23 dicembre, durante la giornata.
Doppiare Capo Horn significa, per Loick Peyron, invertire il trend e recuperare acqua nell’Atlantico meridionale, dove le condizioni meteo-marine sono migliori anche se tendono a degradarsi, e si tornerà correre verso un unico obiettivo: battere il record di percorrenza stabilito da Franck Cammas e il suo equipaggio a bordo di Groupama 3 lo scorso anno, 48 giorni 7 ore 44 minuti e 52 secondi.