Dimentichiamo per un attimo la discutibile tassa sulle barche… per parlare di un’altra storia, quella di Peppino, che approda all’isola di Gran Canaria e decide di non andarsene più, aprendo persino un bar, oggi punto d’incontro per tutti i marinai che attraversano l’Atlantico. E come poteva mai chiamarsi!?… Sailor’s Bar, elementare, Watson!
Certo, quella faccia sorridente, fa proprio venir voglia di andare a lavorare sull’isola di Gran Canaria, forse si sta meglio che in Italia!… Peppino, mi fa un po’ di invidia, devo ammetterlo, ma la sua scelta è stata coraggiosa. Pugliese naturalizzato milanese, ha 62 anni ed è arrivato all’isola di Gran Canarie con la sua barca nel 2007. Dopo 30 anni di vita notturna, ha deciso di realizzare il suo sogno nel gavone. vivere al mare.
Proprietario di una grande discoteca della Brianza, tutt’ora sua, ma data in gestione qualche anno fa, ad un certo punto decide di costruirsi una barca a vela in ferro, su progetto di Rodolfo Foschi. Dopo 5 inverni, la barca è pronta. Così Peppino, assieme a sua moglie Manuela e al suo cane Techila salpa con un’idea ben precisa: fare il giro del mondo.
Come racconta lui stesso:
Dopo avere navigato un paio d’anni per il Mediterraneo, nel 2007 sono arrivato sull’isola di Gran Canaria. Qui, ho capito che per me era ancora presto per decidere di navigare solamente. Volevo vivere sul mare e in un posto con un bel clima, ma avevo bisogno di fare anche altro.
E così è stato. E’ entrato nel bar della marina di Las Palmas in attesa dell’aliseo per attraversare l’Atlantico, e ne è uscito proprietario. Il locale, nel giro di poco tempo è diventato il punto di incontro per chi parte per la traversata o ritorna. Inoltre, ha creato un angolo internet, installato una rete wi-fi, ha realizzato una piccola libreria per consultare le carte nautiche e scambiare libri usati e ha creato una bacheca per gli annunci di offerta e ricerca di imbarco. Grandioso, non trovate!
Fonte e foto: Il Giornale della Vela