Il percorso della Volvo Ocean Race per arrivare a Città del Capo in Sudafrica prevede il passaggio in quella zona che storicamente è stata chiamata dagli inglesi “doldrums” e che noi chiamiamo zona delle calme equatoriali. Il nome più tecnico è “Intertropical Convergence zone” (in sigla ITCZ). Si tratta di un’area di bassa pressione situata tra gli alisei dei due emisferi. Rimanere incappati nel doldrums con una barca a vela significa aumentare i giorni di navigazione, a meno che non si voglia accendere il motore. Se non vuoi perdere gli articoli della serie “Volvo Ocean Race 2011/2012 abbonati ai feed RSS.
L’ampiezza della ITCZ varia geograficamente di giorno in giorno e in rapporto alle stagioni, anche se è possibile darne una stima media di 150 miglia nautiche. La bassa pressione dei Doldrums è causata dal calore della fascia equatoriale che genera correnti ascendenti verticali. A nord e a sud di questa zona spirano per l’appunto gli Alisei, i quali si formano a causa del movimento di aria che si sposta dalla zona di alta pressione, presente al di sopra delle fasce subtropicali del 30° parallelo, verso quelle di bassa pressione equatoriali.
Detto ciò, il primo pensiero di oggi di tutti e quattro gli equipaggi impegnati nella prima tappa della Volvo Ocean Race potrebbe essere proprio l’attraversamento del temuto Doldrums. Secondo il meteorologo della Volvo Ocean Race, Telefonica e PUMA sono le due barche attualmente meglio posizionate per oltrepassare il Doldrums, mentre Groupama dovrà attraversare una zona di calma molto più ampia a est a causa della rotta seguita dopo aver passato lo stretto di Gibilterra.
L’attuale classifica è la seguente:
- PUMA Ocean Racing
- Team TELEFONICA
- CAMPER Emirates Team New Zealand
- GROUPAMA Sailing Team
1 commento su “Volvo Ocean Race: “doldrums” o zona delle calme equatoriali”