Maltempo in Liguria, ora anche gli sciacalli delle barche

L’imbecillità umana, lasciatemelo dire, non ha proprio limiti. E mentre la Liguria è messa in ginocchio dal maltempo, arrivano gli sciacalli delle barche, pronti ad approfitta della calamità. Il fiume Magra, infatti, ha travolto quasi 300 imbarcazioni, che sono diventate preda di gente senza un minimo di ritegno.

Gli scafi, che erano ormeggiati alle Cinque Terre, sono stati trasportati dalla corrente in 2 direzioni diverse, verso la Corsica e verso Sestri Levante. La cosa sconcertante è che queste “canaglie”, purtroppo, hanno il coltello dalla parte del manico perché secondo la legge del mare, chi trova tiene. Una volta recuperate le imbarcazioni, infatti, chiedono ai proprietari un riscatto pari ad un terzo del valore dello scafo. E’ come ricomprarsela, praticamente!

Per adesso, il fenomeno è isolato alle spiagge anche perché le imbarcazioni alla deriva si sono riunite a mo’ di atollo al largo dell’isola d Tino. Alcune barche, invece, sono finite spiaggiate come balene sui giardini delle case vicino gli argini del fiume Magra.

Chiaramente, si sta cercando di arginare il problema per vie legali, con l’adozione di norme provvisorie in modo che nessuno possa appropriarsi indebitamente delle barche ritrovate in mare, in quanto facenti parte di un disastro naturale e da restituire in maniera perentoria al legittimo proprietario.

Il recupero delle barche, in questo momento è fuori discussione, la pioggia continua a battere incessantemente e da ieri è entrato in vigore un bollettino di divieto di navigabilità. Una settimana dopo l’alluvione che ha investito La Spezia, anche la nautica ha subito un grave colpo. I cantieri dell’area più danneggiati sono Intermarine, Sanlorenzo e Metalcost, con oltre 10 milioni di danni complessivi. Inoltre, le aziende chiedono spazi più sicuri e adeguati dove trasferire i cantieri, e qualora la richiesta non venisse accolta, sono pronti a lasciare la Liguria, con grave danno per l’economia locale.

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